LEGGEREZZA

Ci sono uscita.

Con E. intendo.

Un semplice aperitivo e 4 chiacchiere. Così, perché ero curiosa, perché in fondo non mi aveva tradita, perché una seconda occasione a volte si può anche concedere ad uno sconosciuto. E perché una volta mi facevo molte più seghe mentali e mi facevo coinvolgere molto più facilmente adesso invece sono in una fase della mia vita che Buddha sarebbe fiero di me.

Ho voglia di conoscere persone nuove ma non mi straccio le vesti se non c’è un dopo. E per fortuna ho smesso con la sindrome della crocerossina.

Il problema è sempre la giusta misura. Quanto può essere labile il confine tra disinteresse e leggerezza che, come disse Calvino, non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

Quanto possono influenzare le nuove conoscenze le nostre esperienze passate?

Riuscite a distinguere le sensazioni che vi può dare il vostro istinto, la vostra capacità di lettura nel leggere una persona?

Incontrate qualcuno che non conoscete e magari diffidate. La diffidenza è frutto di quello che avete vissuto in passato, rapporti che non sono andati bene, tradimenti, cuori spezzati oppure è il vostro istinto, la vostra capacità di leggere quella persona che fa suonare i campanelli di allarme?

Capita che a volte qualcuno ci piaccia subito. A volte invece tiriamo il freno a mano ma è perché non siamo convinti, perché siamo frenati da quello che è il nostro vissuto o è solo la famosa leggerezza che ci fa andare piano, passo dopo passo?

Buttarsi a capofitto non è sempre sinonimo di interesse e di affiatamento.

Essere consapevoli che qualcuno può essere leggero quanto noi è una grande conquista.

Mi piace la consapevolezza che si può acquisire con il passare degli anni, con quello che abbiamo passato nel bene e nel male ma mi domando se a volte non siamo convinti a rischiare solo perché non vogliamo essere feriti di nuovo.

In ogni caso, come si può essere così saccenti dal pensare che qualcuno non è fatto per te senza averlo conosciuto davvero? Non conosciamo qualcuno ma capita che dopo un solo incontro decidiamo che quel qualcuno non è fatto per noi. O noi non siamo fatti per lui. Non c’era chimica. Ma perché dobbiamo sempre pensare alle esplosioni e non possiamo invece pensare a mescolare con molta attenzione due metalli per farne una lega resistente nel tempo?

Insomma i rapporto uomo – donna sono sempre un gran casino.

Però la serata è stata piacevole.

Photo by Magda Ehlers on Pexels.com

8 risposte a "LEGGEREZZA"

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  1. Hai ragione, i rapporti sentimentali sono spesso complicati semplicemente perché entrano in gioco un mucchio di fattori. Più si invecchia poi, e più si diventa esigenti, anche i piccoli particolari possono fare la differenza. Il segreto, per come la vedo io, è sapersi accontentare …. in fondo quello che conta veramente è volersi bene.
    Un saluto

    1. Uhm non so, sapersi accontentare mi sembra qualcosa che lascia dell’amaro in bocca. Sicuramente quello che conta è volersi bene ma più che sapersi accontentare io direi che bisogna accettare pregi e difetti dell’altro. Sempre che ne valga la pena

  2. O scatta empatia oppure il rapporto rimane freddo. Non sempre un incontro, specialmente con persone che si conoscono poco o nulla, funziona come abbiamo pensato e deve per forza sfociare in qualcosa di più.
    Serata piacevole? Almeno è un dato positivo.

  3. …Sempre provare con i pro e i contro ! Chissà, magari qualche volta può andare bene… Anche per un breve periodo ! Non farsi mai illusioni ‘…così per sempre !’

    Ciao e Auguri !

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